(Palma di Maiorca 1233 - Isola di Maiorca 1315) teologo, filosofo e scrittore catalano. Siniscalco del principe Giacomo, condusse vita di corte, finché, poco più che trentenne, avvertì la vocazione religiosa. Viaggiatore instancabile, percorse tutta l’Europa meridionale per attuare un ambizioso programma missionario. Ovunque si trovasse scriveva, in catalano e in latino, in arabo e in provenzale, senza per questo tralasciare la disputa teologica, l’opera catechista ed evangelizzatrice, la contemplazione, la polemica conciliare e capitolare. Di lui restano, sicuramente autentiche, 243 opere, fra le quali: il Libro dell’ordine di cavalleria (Llibre de l’orde de cavalleria, 1276), destinato alla formazione del cavaliere cristiano; il Libro del pagano e dei tre savi (Llibre del gentil et dels tres savis, 1277), che confronta - con sorprendente assenza di pregiudizi - le tre religioni monoteistiche; il Libro della contemplazione in Dio (Llibre de contemplació en Déu, 1277), monumento di scienza teologica e di scienza naturale; Blanquerna (1283-85), romanzo della vita umana; il Félix o Libro delle meraviglie del mondo (Llibre de les maravelles del món, 1288-89). Ma l’opera più nota è Lo sconforto (Lo desconhort, 1295), nato dalla desolazione dell’autore di fronte al rifiuto opposto dal papa ai suoi progetti di evangelizzazione dei musulmani.